Università degli studi di Pavia
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Il dottorato si caratterizza per uno spiccato orientamento di teoria generale, teso ad esplorare e chiarire la struttura della politica come sfera specifica (e cruciale) della prassi umana. Da ciò deriva, da un lato, un'attenzione particolare ai paradigmi della scienza politica e al suo canone metodologico quale scienza empirica dell'azione; dall'altro, l'approfondimento di nuclei tematici fondamentali, dalle istituzioni politiche alla comunicazione politica, ai processi di potere relativi all'arena internazionale. In tal senso, il programma formativo che si rivolge ai dottorandi mira anzitutto ad evitare due pericoli:
- La specializzazione precoce, ovvero la focalizzazione di tematiche di ricerca in campi ristretti e particolari, prima o in assenza delle cognizioni teoriche fondamentali, necessarie ad avviare qualsiasi lavoro di investigazione empirica e a collocarlo entro i confini della disciplina;
-L’affastellamento di contenuti e di temi, slegati gli uni dagli altri. Per raggiungere questi obiettivi, nel rispetto dello spirito del dottorato, si intende formulare un percorso formativo in cui i singoli temi derivano dalla conoscenza e dal padroneggiamento di schemi generali di teoria politica. Il percorso deve allora strutturarsi secondo le scansioni teoriche e tematiche che seguono: A) Il concetto di politica. Poiché la scienza politica per essere tale deve avere un preciso concetto di politica, e questo non può che discendere da una teoria, si terranno in primo luogo dei cicli di lezioni di teoria generale della politica. B) Le dimensioni della politica. La politica può essere presa in considerazione sotto due profili principali. La prima è la dimensione interna, quella del campo d’azione del potere politico (potere di governo) che in età moderna è quello associato al monopolio dell’uso legittimo della violenza – lo Stato. La seconda è la dimensione internazionale, quella dell’arena anarchica in cui gli attori – gli Stati – competono per ottenere sicurezza e potenza. Arena interna. Possiamo organizzare i contenuti formativi imputabili a questa dimensione intorno a due nuclei tematici: da una parte, la struttura dei regimi politici (modelli di azione e disposizione ad agire perduranti nel tempo); dall’altra, il processo politico, ovvero i fenomeni dinamici che danno forma al quadro strutturale (processo politico costituente) ovvero si svolgono al suo interno (processo politico normale).
Struttura
- Le istituzioni costituiscono una categoria fondamentale per pensare la politica – come dimostrano i contributi dedicati a questo tema che spaziano dalla scienza politica, alla sociologia e all’antropologia. Perciò il programma formativo prevede un ciclo di lezioni di Teoria delle istituzioni politiche.
- Lo Stato è il concetto istituzionale (strutturale) per antonomasia che trascina con sé una grande tradizione di studi interdisciplinare. Si prevede pertanto di tenere un ciclo di lezioni dedicate allo stato come oggetto coltivato dalla scienza politica, dalla filosofia politica e dalla filosofia del diritto, nonché dalla recente filosofia post-strutturalista. La scienza dello stato costituisce poi un settore della ricerca contiguo alla scienza politica, il cui contributo non può essere ignorato in un percorso di studi che mira a dare ai discenti una caratterizzazione completa della struttura politica. Perciò, il programma formativo include un ciclo di lezioni/seminari dedicati a questo argomento.
- Democrazia. È il regime politico “vittorioso” del mondo contemporaneo. Qui i nodi che il programma formativo metterà in evidenza sono: l’approfondimento della teoria empirica della democrazia in rapporto alle teorie normative classiche; le ragioni alla base del permanere della tensione fra la democrazia come fatto, da un lato, e la democrazia come valore, dall’altro – in connessione anche alla caduta del principale “nemico” che nel XX secolo ha sfidato la democrazia, il socialismo reale. Questi argomenti saranno affrontati nel ciclo di lezioni di Teoria della democrazia.
-Ma la tensione detta (tra democrazia come fatto e democrazia come valore) rimane sempre viva nella cultura. Da questo angolo visuale, nell’ultimo decennio hanno preso piede le correnti normative della democrazia deliberativa. Queste saranno oggetto di un ciclo di lezioni.
- Il mondo contemporaneo ha visto casi significativi di democratizzazione ovvero lo sviluppo di regimi politici in senso democratico. Sotto questo profilo, i casi più interessanti si collocano nel campo dei paesi ex comunisti. Questi temi, integrati anche da una comparazione tra regimi democratici, formano l’oggetto di un ciclo di lezioni.
- D’altra parte, la caduta del socialismo reale lascia comunque sul campo altri nemici della democrazia. In primis, il nazionalismo, che può originare delle perturbazioni nel sistema internazionale. Di qui la necessità di mettere in programma un ciclo di lezioni che getti un poco di luce sui rapporti tra democrazia, nazioni e nazionalismo.
Processo
Sul versante del processo, verranno studiati i comportamenti politici imputabili a tre attori principali nell’ambito del regime democratico: la classe politica, i gruppi di pressione e la classe diretta. In particolare, nel programma formativo troveranno spazio cicli di lezioni che avranno per oggetto: il comportamento elettorale della classe diretta; la comunicazione politica e il simbolismo politico investenti la medesima; le azioni politiche ascrivibili ai gruppi di pressione; il ruolo della violenza nell’indirizzare i fenomeni dinamici della politica; la qualità del rapporto tra governo democratico, stato nazionale e integrazione europea, nonché il nesso tra governo e leadership; il processo di formazione delle politiche pubbliche. Arena internazionale. Sul piano della teoria politica, il tratto costante che differenzia l’arena internazionale da quella domestica sta nell’assenza di un centro potestativo che detiene il monopolio tendenziale della violenza. In altre parole, nell’arena interstatale il ricorso alle risorse militari è sempre possibile: diventa allora interessante spostare il fuoco sul comportamento degli stati democratici, in rapporto al grado di impiego effettivo della violenza bellica (rapporto tra democrazia e guerra). Per questa ragione il programma formativo comprende un corso dedicato all’approfondimento teorico di queste connessioni, nonché un inquadramento generale delle relazioni internazionali e dei processi dei regimi internazionali. Il programma formativo è poi integrato da contenuti finalizzati a sviluppare e ad affinare le competenze metodologiche dei dottorandi (metodo della scienza politica). Alcune lezioni, che spostano il piano del contenuto dalla fattualità della politica alla sua normatività, contemplano la riflessione su alcuni concetti politici normativi, ad es. quello di libertà, con particolare riguardo ai recenti sviluppi della filosofia politica in senso analitico.